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mercoledì 12 giugno 2013

Ma cosa c'e' dietro? E' quello che non si vede che rende le cose speciali.



Sono fortunata, devo ammetterlo. Ammesso. Lo ammetto spessissimo perche' mi piace ricordarlo. 

 La mia seppur breve esperienza nel mondo del "lavoro" e' stata nettamente divisa tra "lavoro che non mi piace" e "lavoro che mi piace" quindi non ho mai pensato che esistessero lavori semplici e sopravvalutati o al contrario lavori troppo difficili; opinione molto diffusa invece tra la maggior parte delle persone.
Quelli che si definiscono lavori sopravvalutati sono principalmente lavori che richiedono capacita' intellettuali, artistiche o sportive, dove ci si immagina il fortunato soggetto tutto il giorno a non far nulla e contare le monetine d'oro stile zio Paperone. 

La mia esperienza nel mondo del lavoro che non mi piace e' stata nella ristorazione, dove ho imparato diverse cose e una su tutte e' quella di non sottovalutare mai il lavoro degli altri. 
Lezione tra l'altro appresa molto velocemente, in 3 minuti di tentativo di gestione colazioni al banco e tavoli in locale molto fornito e affollato di Cagliari. Solo 3 minuti di riflessione e panico seguiti da un'implorante richiesta d'aiuto alla responsabile, felice di avermi fatto capire che prima di credere che una cosa sia semplice bisogna conoscerla. 
Aveva ragione.
E' stata una delle lezioni piu' brevi e importanti della mia vita.

Estrapolandolo all'esterno oserei dire che qualsiasi persona onesta che ha ottenuto riconoscimenti, promozioni, soddisfazioni economiche dal proprio lavoro ha speso molte energie e investito la totalita' delle sue giornate. Anche quelle disoneste, ma le energie da investire sono quelle di lotta e autoconvinzione inconscia che quello che si e' fatto era la cosa giusta da fare. E non vorrei essere al loro posto quindi concentriamoci sulle altre che lo meritano di piu'! 

Chi ama il proprio lavoro e vuole raggiungere un obbiettivo vive in una progettazione continua e impiega la totalita' delle sue energie, fisiche, intellettuali o artistiche. In termini pratici probabilmente le persone che abbiamo davanti e che immaginiamo in spiaggia davanti un drink mentre il loro lavoro si porta avanti da solo, in realta' dietro hanno un mondo di costruzione di quello che vedono gli altri per niente semplice da gestire e sopratutto..da inventare! 

Scopriamo cosi' che il progetto di quelli che ci sembravano due contadini  diventa una rete sociale di agri-cultura con un ordito di idee, progetti e collaborazioni ben steso, quella che ci sembrava perdere tempo su internet diventa web desiner con collaborazioni all'estero, quell'amica che perdeva tempo dietro macchine fotografiche e corsi ora fa la reporter in giro per il mondo e lo scrittore fannullone pubblica un ebook al mese... e il musicista illuso fa tour in tutta Europa o vende dischi in Giappone. 
E noi?

beh. Nessuna di queste persone e' piu speciale di un'altra, hanno tutte lavorato sodo per raggiungere un obbiettivo. Obbiettivo che cambia strada facendo, che incontra molte difficolta', che viene sottovalutato costantemente sopratutto da chi e' piu' vicino.

 La cosa che li rende speciali e' fare quello che amano, unico requisito richiesto per accettare l'impegno necessario.
 Nessuno sta in casa a scrivere in piena estate perche' non vede l'ora di caratterizzare l'ultimo personaggio del libro in ultimazione se non ama scrivere. 
Nessuno passa ore al pc sperando di imparare l'utilizzo di un programma o di un sito che migliorerebbe il suo lavoro o le sue vendite se non ama quello che fa.
Oggi nessuno investe soldi, tempo e rischi se non spera che quella sia la strada giusta. 

Niente e' semplice se non ci piace.
Tutti facciamo piu' volentieri le cose che ci piacciono, e' naturale. 
Ma questo non esclude l'impegno e il dispendio



E quindi?
E' quello che non si vede che rende le cose speciali, cose che altrimenti resterebbero cose come tante altre. Non siate avventati nei giudizi.
Dare valore al lavoro altrui puo' essere un modo per motivare le persone che stanno cercando di costruire qualcosa a capire che quella e' la strada giusta. E' come giocare in borsa.

 Scommettete sulle persone che vi sono vicine. Niente monete d'oro. Servono solo gettoni di supporto!

photo: Alessandro Pili

a proposito di supporto: visita il sito Alessandro Pili Photographer




1 commento:

Buona Sera a...