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lunedì 10 febbraio 2014

COLORS Cagliari a Colori incontra Nura Crea


COLORS
Cagliari a Colori

e' un progetto fotografico/artigianale nato da un'idea di Valentina Schirru e Nicoletta Cogotti


Colors Cagliari a Colori racconta la citta' come non l'avete mai letta, 
vista attraverso gli occhi di Valentina e Nicoletta, che hanno deciso di unire i loro studi di ingegneria con la passione per la fotografia, la grafica, il design e la loro produzione artigianale. 

Cagliari e' fatta di particolari, di colori, di spigoli, forme sinuose, contrasti che, se osservati dall'occhio giusto rivelano combinazioni ideali. 



Quante cose non notiamo e quante cose non vediamo della nostra citta'? 
Quanto spesso lasciamo la macchina a casa per passeggiare e prendercela un po' piu' con calma? 
L'ultima volta che ci siamo fermati ad apprezzare il portone di una Chiesa, le decorazioni di una colonna, una scalinata o i fiori che ricoprono le piazze? 


Valentina e Nicoletta amano andare a caccia di dettagli, di scorci e colori e raccontarceli attraverso "Colors Cagliari a Colori" . 




Contatti e informazioni:


colors.cagliari.a.colori@gmail.com

valentina.schirru@hotmail.com

pagina Facebook:  


Ogni tanto Cagliari diventa anche il backstage perfetto per le foto delle nostre creazioni, specialmente in giornate di sole come questa! 

  
Cosi' Colors Cagliari a Colori incontra Nura, in una mattinata di sole. Fieri di poter essere parte del progetto, siamo lieti di presentarvi alcune delle prossime cartoline from Cagliari. 

non vediamo l'ora di spedire la prima!










rientra in casa Nura

mercoledì 12 giugno 2013

Ma cosa c'e' dietro? E' quello che non si vede che rende le cose speciali.



Sono fortunata, devo ammetterlo. Ammesso. Lo ammetto spessissimo perche' mi piace ricordarlo. 

 La mia seppur breve esperienza nel mondo del "lavoro" e' stata nettamente divisa tra "lavoro che non mi piace" e "lavoro che mi piace" quindi non ho mai pensato che esistessero lavori semplici e sopravvalutati o al contrario lavori troppo difficili; opinione molto diffusa invece tra la maggior parte delle persone.
Quelli che si definiscono lavori sopravvalutati sono principalmente lavori che richiedono capacita' intellettuali, artistiche o sportive, dove ci si immagina il fortunato soggetto tutto il giorno a non far nulla e contare le monetine d'oro stile zio Paperone. 

La mia esperienza nel mondo del lavoro che non mi piace e' stata nella ristorazione, dove ho imparato diverse cose e una su tutte e' quella di non sottovalutare mai il lavoro degli altri. 
Lezione tra l'altro appresa molto velocemente, in 3 minuti di tentativo di gestione colazioni al banco e tavoli in locale molto fornito e affollato di Cagliari. Solo 3 minuti di riflessione e panico seguiti da un'implorante richiesta d'aiuto alla responsabile, felice di avermi fatto capire che prima di credere che una cosa sia semplice bisogna conoscerla. 
Aveva ragione.
E' stata una delle lezioni piu' brevi e importanti della mia vita.

Estrapolandolo all'esterno oserei dire che qualsiasi persona onesta che ha ottenuto riconoscimenti, promozioni, soddisfazioni economiche dal proprio lavoro ha speso molte energie e investito la totalita' delle sue giornate. Anche quelle disoneste, ma le energie da investire sono quelle di lotta e autoconvinzione inconscia che quello che si e' fatto era la cosa giusta da fare. E non vorrei essere al loro posto quindi concentriamoci sulle altre che lo meritano di piu'! 

Chi ama il proprio lavoro e vuole raggiungere un obbiettivo vive in una progettazione continua e impiega la totalita' delle sue energie, fisiche, intellettuali o artistiche. In termini pratici probabilmente le persone che abbiamo davanti e che immaginiamo in spiaggia davanti un drink mentre il loro lavoro si porta avanti da solo, in realta' dietro hanno un mondo di costruzione di quello che vedono gli altri per niente semplice da gestire e sopratutto..da inventare! 

Scopriamo cosi' che il progetto di quelli che ci sembravano due contadini  diventa una rete sociale di agri-cultura con un ordito di idee, progetti e collaborazioni ben steso, quella che ci sembrava perdere tempo su internet diventa web desiner con collaborazioni all'estero, quell'amica che perdeva tempo dietro macchine fotografiche e corsi ora fa la reporter in giro per il mondo e lo scrittore fannullone pubblica un ebook al mese... e il musicista illuso fa tour in tutta Europa o vende dischi in Giappone. 
E noi?

beh. Nessuna di queste persone e' piu speciale di un'altra, hanno tutte lavorato sodo per raggiungere un obbiettivo. Obbiettivo che cambia strada facendo, che incontra molte difficolta', che viene sottovalutato costantemente sopratutto da chi e' piu' vicino.

 La cosa che li rende speciali e' fare quello che amano, unico requisito richiesto per accettare l'impegno necessario.
 Nessuno sta in casa a scrivere in piena estate perche' non vede l'ora di caratterizzare l'ultimo personaggio del libro in ultimazione se non ama scrivere. 
Nessuno passa ore al pc sperando di imparare l'utilizzo di un programma o di un sito che migliorerebbe il suo lavoro o le sue vendite se non ama quello che fa.
Oggi nessuno investe soldi, tempo e rischi se non spera che quella sia la strada giusta. 

Niente e' semplice se non ci piace.
Tutti facciamo piu' volentieri le cose che ci piacciono, e' naturale. 
Ma questo non esclude l'impegno e il dispendio



E quindi?
E' quello che non si vede che rende le cose speciali, cose che altrimenti resterebbero cose come tante altre. Non siate avventati nei giudizi.
Dare valore al lavoro altrui puo' essere un modo per motivare le persone che stanno cercando di costruire qualcosa a capire che quella e' la strada giusta. E' come giocare in borsa.

 Scommettete sulle persone che vi sono vicine. Niente monete d'oro. Servono solo gettoni di supporto!

photo: Alessandro Pili

a proposito di supporto: visita il sito Alessandro Pili Photographer




venerdì 25 gennaio 2013

Si salvino i Maestri come beni immateriali. Ma cosa e' un Maestro?



Da un po' di tempo in facebook gira e rigira un link un po' insolito che ha attirato la mia attenzione. Come tanti ormai, non leggo gli inviti che mi vengono indirizzati. Un po' perche' il tempo ha i suoi limiti e un po' perche' la varieta' di eventi piu' o meno interessanti sta diventando incontrollabile e inutile e distratta la conferma di partecipazione da parte delle persone. 
Ma questo invito e' arrivato per vie traverse attirando la mia attenzione.
Si, perche' si trattava di una petizione indirizzata al presidente della Repubblica Italiana e subito mi sono chiesta che cosa potessi chiedere io ad un rappresentante di una statalita' cosi' distante da me e dal mio mondo. 
Vado avanti un po' confusa e capisco subito che si tratta di una cosa importante. 

Presidente della Repubblica Italiana: Si salvino i Maestri come beni immateriali. 

La parola Maestro riporta subito alla mente una foto scattata nel Museo del Bisso a Sant'Antioco. Uno scritto, tra le tante cose da scoprire recita la definizione di Maestro, poco chiara ai piu', sopratutto a chi ha volutamente confuso le acque forse nel tentativo di ridurre il tutto a una lontana memoria storica.



Ma memoria lei non è, Chiara Vigo, Maestro di Bisso Marino e tessitura antica. E' viva e non smette mai di Essere e di Tessere per noi ogni minuto della sua giornata. Non e' memoria storica anche se qualcuno la vorrebbe, ma e' veicolo di memoria storica e antichi saperi tramandati dalla notte dei tempi. E' a tutti gli effetti un bene immateriale perche' non si compra e non si vende, ma tutti possono accedere ai suoi saperi. E' li' per noi, pronta ad insegnare quello che noi andiamo a cercare nei libri o in poco stabili corsi a pagamento. 
Tutti i giorni accoglie curiosi, appassionati e amici da tutto il mondo senza mai nulla chiedere. Tutti i giorni accoglie chi arriva nell'Isola per capirla e ad essi da le risposte che cercano, semplicemente perche' quello è il suo ruolo. Non è il mio, non e' quello di un altro. E' il suo, e come tale va rispettato nel senso piu' profondo del termine. Non c'e' nessuna gara, nessun sotterfugio, nessun aiuto. E' forse la cosa piu' pulita e vera che si possa immaginare. Lei è. Punto. Con tutta la naturalezza possibile.     


"Questo è Quanto mi piace che sia.....e non voglio Altro che poter serenamente continuare la Strada che ho scelto a 27 anni.....Quando dei Maestri si aveva ancora rispetto e stima....Tutti secondo il loro potere e volere contribuivano a che un Maestro potesse Esserci e insegnare quanto di serio e profondo si potesse scegliere.....poi il caos."

Quello che non è naturale è che a noi non freghi un fico secco.
Sopratutto a noi, giovani d'oggi.  

Quanti di noi ne conoscono l'esistenza perche' ci e' stato insegnato a scuola? 
Quanti di noi conoscono a fondo la sua storia e non si fermano al sentito dire?
Quanti di noi sono mai andati al museo del bisso? 
Quanti di noi sanno quanto è antica l'arte del bisso?
Quanti di noi sanno che Chiara Vigo è conosciuta e rispettata in tutto il mondo?
Quanti di noi si sono mai chiesti come sta?

Bene.
Per rispondere a tutte queste domande non c'e' che un modo e Sant'Antioco è dietro l'angolo quasi per tutti. 
Per gli altri è sufficiente scrivere il suo nome su google e iniziare a stupirsi pr i risultati che si ottengono dall'America al Giappone. 
Per facilitare la ricerca :



La petizione invece riguarda la possibilita' di una tutela da parte dello Stato di un bene immateriale che evidentemente non siamo in grado di tutelare da soli. 
Esiste Italia infatti una legge che permetterebbe in caso di necessita' l'utilizzo di un fondo a favore di cittadini che abbiano dato lustro alla nazione. (Chiara Vigo è stata nominata commendatore della Repubblica se fosse necessario definirla con un titolo) 

e la trovate qui: 
petizione

per chiarire i vostri dubbi sulla petizione invece la nostra Manuela ha aperto un evento su facebook:
legge bacchelli per chiara vigo

Non smettiamo mai di informarci, ma accorgiamoci anche di quello che ci è piu' vicino. 



Buona Lettura. 
Nura Crea. 

martedì 8 gennaio 2013

Cambiare: la cosa piu' bella che ci e' stata concessa.




La cosa piu' bella che ci e' stata concessa e' quella di poter cambiare. 
Cambiare dopo aver sbagliato e decidere della nostra vita in qualsiasi momento e in qualsiasi modo ci piaccia senza dover chiedere il permesso a nessuno se non ai nostri limiti mentali. 



Tutto questo sopratutto se si è giovani come me. 
Piu' avanti le cose diventano complicate perche' siamo stati abilmente incasellati nel meccanismo delle necessita' e non ci si puo' permettere con una famiglia di mollare tutto e riniziare da zero. Solo pochi eroi ci riescono. E solo persone rare non hanno bisogno di cambiare nulla e sono quelle a darci la forza di farlo. 

  Grazie al cielo siamo giovani, dico io, e abbiamo il diritto-dovere di costruirci e modellarci un futuro esattamente come lo vogliamo, è il nostro ruolo. 
Pare sia piu' facile pero' continuare a ripetere che e' tutto marcio, c'e' la crisi, siamo in Italia e non c'e' spazio per i giovani, abbiamo studiato per niente, siamo disuniti e ovviamente... non ce la faremo mai. 

Lo sappiamo tutti questo.
Ora cambiamo pagina e iniziamo a dire qualcosa di nuovo. 

In Sardegna non abbiamo certo bisogno di prendere in prestito la crisi europea o di imitare gli altri, perche' le cose qui e' da tempo che vanno male e finalmente qualcosa sta cambiando. 
Un cambiamento inaspettato e decisamente controcorrente. 
E' tornata in campo la voglia di fare, di scoprire, di riportare alla luce la nostra Storia, le nostre Arti antiche e i Maestri dimenticati che le custodiscono. Ci stiamo pian piano rendendo conto del patrimonio culturale, archeologico e paesaggistico che ci circonda e che viene quasi sempre amministrato dalle persone sbagliate. 
C'e' anche chi crede che la scelta migliore sia andare all'estero. Perfetto. Niente di tragico. Sono state le mie esperienze lontana da casa a farmi capire che si poteva cambiare e che le mie radici non si spostano da qui. E per casa non intendo quattro muri. 
Per casa intendo Sardegna. 
  Fare esperienze di lavoro all'estero non è un dramma come vogliono farlo apparire. 
Il dramma e' stare qui e non fare nulla per cambiare le cose. 

Se vuoi stare in Sardegna
datti da fare adesso. 
Abbiamo bisogno di te. 



A volte penso che l'eccessivo ottimismo possa essere mal interpretato e che mentre io parlo di cambiamento, la fuori c'e' chi se la passa davvero male.
Credo solo che se smettessimo tutti di usare le nostre energie per arrabbiarci, se smettessimo di darci cosi' poco valore e capissimo che nessuno ci aiutera' se non noi stessi, forse avremmo piu' possibilita' di riuscita.

La buona notizia è che un'altissima percentuale di persone vogliono cambiare rotta e provare a cambiare non e' mai stato un concetto cosi' condiviso. 
Percio' non e' solo possibile cambiare, ma e' esattamente il momento giusto per decidersi a farlo! 
Ecco perche' ho deciso di provare a cambiare le cose partendo da me stessa. Una volta superato l'ostacolo dei sensi di colpa nei confronti di parenti e amici e quello delle necessita' è tutto in discesa! La storia di Nura in fondo non e' altro che la storia di tanti giovani che in questo momento di crisi economica Europea hanno deciso che la cosa migliore da fare è ignorare la parola crisi, lasciare da parte i piagnistei e le giustificazioni e fare qualcosa per cambiare rotta, ma partendo da se stessi. 
Questa voglia comune di cambiare rende in questo momento la salita piu' piacevole e familiare, perche' strada facendo incontrerete persone che hanno entusiasmo da vendere, idee da condividere e aiuto da dare. 
Cosi' com'e' successo a noi. 

Se ancora non le avete incontrate forse state sbagliando strada.



Leggi: Ma dove sono finiti i giovani sardi? eccoli!

lunedì 19 novembre 2012

Quando dal web si passa ai fatti. Storie di sinergie: Scirarindi 2012.


Scirarindi 2012 
Diario di bordo 


Niente succede per caso e sopratutto le persone non si incontrano per caso. 
E' nato tutto sul web, mi sembra passata una vita invece è passato qualche mese da quando grazie ad un'amica ho scoperto il Paese del Vento
A cercare di descrivere il progetto del Paese del Vento si rischia sempre di essere riduttivi, vi invito quindi ad approfondire il discorso personalmente. Posso dirvi sicuramente che il Paese del Vento è la prima azienda biosociale che coltiva il Buon Senso e la Cittadinanza attiva.
Come si coltiva il Buon Senso vi chiederete? in mezzo alle patate? 
Anche! Noi l'abbiamo coltivato in mezzo a carciofi, clementine, aglio e cipolle. Tutto rigorosamente sardo!


In occasione del Festival di Scirarindi 2012 Manu e Vicio (le due menti e le quattro braccia del Paese del Vento) hanno deciso di condividere la loro partecipazione con progetti altrettanto speciali.
E noi, dopo aver avuto il piacere di conoscerli vogliamo condividerli con voi!


Turismo Olistico e Cultura della Rigenerazione a cura di Valeria Gentile . 





Vi consiglio di dare un'occhiata al link. 
Una vera e propria Oasi Sensoriale in un ettaro di natura incontaminata e per ospitarvi quattro pinnettos sardi curati nei minimi dettagli. Ad accogliervi la cortesia e l'ospitalita' di Valeria e diverse attivita' rilassanti e rigenerative per corpo e mente. 

Avete capito perche' si chiama Oasi Sensoriale? 




Agricoltura del Buon Senso insieme all'imprenditore agricolo Massimiliano Campus e al ricercatore Mimmo Serra







Non abbiamo avuto modo di conoscerli personalmente, ma abbiamo conosciuto e apprezzato i loro carciofi, buoni, sani e sardi!

Grazie!




                                                                           Imprenditoria Femminile del Buon Senso e Storia sociale e Tradizioni di Sardegna insieme all'artista Nura 


Durante la giornata abbiamo creato il Mamuthone di Scirarindi e una Brebi' di Sardegna invitava i curiosi a chiedere spiegazioni sui nostri progetti di riscoperta delle tradizioni come punto di partenza per il futuro e le campagne

e


La cucina solare del Buon Senso a cura del costruttore e inventore del frigo-forno solare Alex Scano 




Vi vogliamo incuriosire cosi' come ci siamo incuriositi noi. 

Ebbene si. Si puo' cucinare con un forno solare e qualcuno lo fa anche qui in Sardegna! 
La nostra maista de mexina fa la posa nel forno di Alex... ma com'e' fatto e come funziona? 

Cercate Alexander Scano su facebook.

Ajo' svegliamoci! 




curato dalla Fondazione Domus de Luna Onlus e dallo Chef Paolo Ghiani
Fa bene alla pancia e al Cuore e contiene nel suo menu' i buoni prodotti del Paese del Vento. Ci aspetta tutti a Cagliari in Via Vittorio Veneto!


E poi c'e' smartsheep... un progetto tutto da scoprire!
Siete pronti? 



Noi abbiamo fatto il pieno di emozioni e di Buon Senso, due giornate meravigliose in un ambiente creativo, intelligente e solidale di persone interessate e interessanti dove le idee non si isolano ma si condividono! 
E abbiamo avuto la dimostrazione che i social network possono essere un ottimo mezzo per far incontrare le persone giuste al momento giusto e dar vita ad un incredibile tela di sinergie. 

Grazie!

Grazie anche a Manu per la Lumachina che ci ha donato senza saperlo e che si è subito affezionata al Mamuthone!



Ciao!

martedì 13 novembre 2012

Per una volta voglio dirlo io cosa dicono di Nura Crea...


Si. Per una volta voglio dirlo io. 

Lascio da parte la modestia che mi porterebbe a non scrivere in prima persona di questo argomento perche' ieri è arrivato uno di quei complimenti che ti fanno rizzare la pelle sulla schiena dall'emozione, indipendentemente da chi sia l'oggetto del complimento.

Mi scrive una ragazza francese conosciuta per caso su Facebook e capitata per caso nel mio profilo, che ha mostrato da subito entusiasmo e apprezzamento per le mie creazioni. 

Mi confida poi che le sue origini sono sarde e che il nonno, originario di Lula, ha dovuto lasciare la sua amata Sardegna per cercare un posto dove vivere all'estero ma che come tanti sardi ha trovato " esilio, sfruttamento e razzismo" e mai ha dimenticato la sua Isola nella vita e nella morte.
Lei mette piede in Sardegna per la prima volta a 30 anni e da quel giorno, tutti gli anni, viene a trovarla, quasi come fosse chiamata a farlo.

Una volta in Sardegna pero' si e' resa conto della mancanza di oppurtunita' e di speranza nel futuro per i giovani e non riesce a sopportarlo, perche' dice -non e' cambiato nulla dai tempi di mio nonno.


Il messaggio, scritto in Inglese, mi ha emozionata oltre modo.


" Trovo il tuo lavoro molto bello, non solo perche' produci cose carine, ma perche' produci cose intelligenti. Stai lavorando in una direzione dove dovrebbe andare l'artigianato sardo. Sono convinta che "la piu' bella isola del mondo" ha molto da mostrare agli altri Paesi, ma non solo spiaggie, mare e scenari meravigliosi da vacanza...  
I Sardi possiedono ancora quel savoir-faire di sempre e hanno delle abilita' che oggi, guardati intorno nel mondo, stanno sparendo. Questa e' una delle cose piu' terribili che oggi sta accadendo e i nostri figli non avranno piu' la capacita' di usare le mani.... 
Devi mostrarti e farti conoscere perche', scusami, ma la maggiorparte delle persone qui in Francia non fa alcuna differenza tra Corsica, Sardegna o Sicilia e credo sia lo stesso per molte persone nel resto del mondo.  Ci sono molte ragioni per spiegarlo ma credo perlopiu' che i sardi siano stati tenuti nascosti al resto del mondo. E' ora di uscire fuori! 
E' difficile ma oggi grazie ai media e' possibile. 
Ti auguro di avere successo nel tuo progetto e supporto il tuo operato. 
Scusa per la lunghezza del messaggio. Sarei potuta andare avanti ...

"Courage!"



In Sardegna dice poi - dovreste puntare sulla Cultura e le Tradizioni uniche di cui siete ricchi!


Dovete fare come Ulysse! - mi dice - Guardare, Prendere e Ritornare ..."


Qui mi sono commossa davvero
e ho sperato che una lettera simile potesse arrivare ad ogni giovane sardo che ha deciso in qualche modo di provare a riscoprire e divulgare la nostra Tradizione e che anche solo un Sardo leggendole possa sentirsi orgoglioso di Essere.


Maschere di Mamuthones. 
Nura Crea. 


venerdì 5 ottobre 2012

Halloween? No grazie. In casa Nura si dice Sas animas !


La fine di Ottobre rappresenta il passaggio tra la stagione solare e quella delle tenebre, tra la luce e il buio. Quando ancora eravamo legati ad una societa' basata sull'agricoltura sapevamo benissimo che terminati i raccolti e riportato le greggi verso casa, era giunto il tempo di stringerci attorno al focolare domestico e raccontarci tante storie. 
Questa ricorrenza in Sardegna veniva e viene tutt'ora celebrata sotto il nome di Sas Animas
(in qualche paese anche su Mortu Mortu, Is doppiadoris, is Frakkeras...), quella che per i celti è Shamain.  

Per tradizione il primo Novembre, nella stanza principale della casa,  veniva accesa una lampada ad olio per ogni caro defunto e si lasciava libero accesso alle scorte di cibo. Si prediligevano pere, castagne (come simbolo di rinascita) , il pane, l'acqua. La mattina seguente all'alba veniva celebrata la messa e i piu' giovani chiedevano di casa in casa is panixeddas, panificati il giorno della vigilia.
Si pensava che essi si sarebbero cibati e rifocillati prima di ritornare nell'altro mondo. 

sas animas nura crea

E' bello pensare che c'e' stato un tempo in cui le porte tra il nostro mondo e quello degli spiriti erano aperte e in continua comunicazione, e nella notte magari avevi la fortuna di incontrare qualche jana...
E poi dopo tutta questa magia.... e' arrivato Halloween! Ma Halloween...... itta e? direbbe mia nonna,,, 

Halloween è una tradizione prettamente americana e canadese trasformata in festa commerciale e sopratutto internazionale. La festa (di origini antiche e europee) fu supportata nei secoli per eliminare la tradizione pagana e offerta ai cristiani martiri. I nomi vennero adattati e modificati sino all'odierno Halloween. 

E noi che abbiamo fatto? Abbiamo lasciato da parte la magia, il mistero e l'unicita' e ci siamo totalmente immersi nella ricorrenza commerciale, di cui magari non conosciamo nemmeno piu' l'origine. 

Sarebbe bellissimo se a scuola i bambini potessero imparare queste tradizioni e poter scegliere, a differenza nostra,  sarebbe bello se da quest'anno tutti iniziassimo a chiamare le cose con il loro nome, noi ci stiamo provando,  e sarebbe bello vedere bambini mascherati da elfi e janas anziche' da personaggi hollywoodiani. Sarebbe magico.
Invece è Halloween. 

maistas de mexina nura crea


" Deus si du paghet" . "Deus paghet tottu".

Fonti: Federico Melis, i riti del fuoco. Tratto da Shardana i calcolatori del tempo. Leonardo Melis. 

sabato 29 settembre 2012

Quando una giovane d'oggi entra nella casa del bisso..

..cosa succede non lo si sa, non lo sa nessuno, ma qualcosa succede. 

Intanto ... bisogna arrivarci. 
La strada è piuttosto scorrevole, persino il navigatore smette di parlare ad un certo punto quasi come voler dire "lo sai gia' come arrivarci, sei solo pigra!". 
Una volta dentro il paese di Sant'Antioco invece abbiamo dovuto chiedere diverse volte come arrivare a destinazione dal momento che non abbiamo visto nemmeno un cartello, un' indicazione. Mi aspettavo di trovare la mollica di pane per strada e invece chi di dovere deve aver pensato di aggiungere un pizzico di suspance alla ricerca...

Una volta all'interno tutto quello che c'e' fuori non ha molta importanza, un po' come quando ti immergi in mare. Non ti interessa cosa succede fuori, altrimenti non ti saresti buttato...

nura crea chiara vigo bisso

 Chiara Vigo. Maestro di bisso.
Foto di Manuela Collu.

Tutte le idee che ti eri fatta non contano piu' ed e' tutto troppo naturale per essere calcolato. Nella casa del bisso tutti si sentono a casa e tutti sembrano conoscersi da una vita. E se ancora non ti senti abbastanza comodo ci pensa lei, la padrona di casa, a metterti a tuo agio : Chiara Vigo.  A leggere di lei talvolta si delinea una donna dura e scontrosa che non ama le domande e le spiegazioni. Forse le interviste le hanno fatte per telefono ... sbagliando numero!

La giornata è stata intensa, piena di emozioni mai provate e da subito abbiamo capito che l'ordito che stavamo preparando non era un semplice ordito e che tessere talvolta assume molteplici significati.

chiara vigo nura crea bisso
La casa del Bisso. Foto di Manuela Collu.


Una giovane d'oggi che entra nella casa del bisso impara moltissime cose, perche' trova chi le voglia insegnare senza pretese di tempo ne di denaro. Ci si accorge di quanto poco sappiamo fare ora che c'e' chi lo fa per noi e di quanto sia arrivato il momento di darci da fare per riprendere in mano tutte le arti antiche, ormai quasi dimenticate, che ci legavano gli uni agli altri come in un grande orditoio...


telaio mesopotamico bisso nura crea
Orditoio di tipo mesopotamico.
La casa del Bisso. Foto di Manuela Collu.


Questo tuffo è stato per me davvero come incontrare le janas e l'emozione e' stata tanto forte da farmi scottare la testa.
Dalla stanza del bisso ciascuno porta via con se qualcosa. Io ho portato con me  un sacco di esperienze preziose e persone preziose...
Grazie....

il mio primo telaio
il filo di arianna

Da Chiara Vigo
"Il Bisso è emozione per chi ne sa cogliere il senso......Il tessere è emozione di vita intensamente vissuta e da vivere.......Muovere il telaio è cosa che non mi appartiene e non voglio che mi appartenga.....Chi c'era spero abbia colto il senso del Tessere per Essere prima di tutto Anima........ Grazie a chi ha voluto prima di tutto esserci al di là di quanto ognuno abbia potuto cogliere per arricchire la propria Anima........La mia porta è aperta a tutti quelli che vogliono Tessere e Essere.....senza tempo....senza nome.... e senza confini di pregiudizio su risultati che sono personali e non possono essere legati a codici di lavoro o di tempo......Chi non c'era arriverà e chi c'era se ha capito l'importanza di un ordito mentale e spirituale tornerà a tessere valori ed emozioni che non hanno confini se non dentro di noi.........Buona Vita a tutti e tutte ."


Vedi anche
Chiara Vigo Maestro di bisso.


lunedì 6 agosto 2012

Cosa succede quando una giovane d'oggi prova a fare il pane come una donna di ieri?




Fare il Pane è una cosa importante, difficile e necessita di una guida. 
La mia si chiama Ines. 

Appena letta la ricetta ho pensato: "ts! ma è facilissimo!" . Mi sbagliavo. Sin dal primo momento gli ostacoli sono stati tanti. Per una giovane d'oggi che prova a fare il Pane come una donna di ieri la strada e' tortuosa. 

Il Primo vero grande problema è stata la scelta delle materie prime. 


pane fatto in casa nura crea giovani di oggi

La scelta della Farina e del Lievito mi ha fatto capire che al supermercato non trovi niente di quello che vorresti. Farina Sarda, lievito Madre... Si lievito madre ...lo cercavo al supermercato!
Vi lascio immaginare poi i prezzi dei prodotti Bio. 

Una volta a casa si è subito presentato il secondo grande problema. La bilancia era ovviamente scarica e non avevo batterie di riserva di quella tipologia. Bene allora facciamo i calcoli .... Si.  Ho subito chiesto l'aiuto di Ines perche' non sapevo trasformare i grammi indicati nella ricetta  in bicchieri o cucchiai o altre misure semplici! Esistono anche dei siti utilissimi in questo.

        Le nuove misure ottenute sono:
           mezza busta di farina 
        un bicchiere d'acqua temperatura ambiente
        4o5 cucchiai d'olio
        un ottavo di panettino di lievito fresco da 23 grammi
    (in polvere non l'ho trovato)
      un cucchiaio a filo di sale
   condimenti a piacere: olive verdi e pinoli 



Ho sciolto nell'acqua il lievito poi l'olio, i condimenti, meta' della farina e poi il sale. 
Una volta aggiunta la restante farina e impastato il risultato per me era gia' un successo.
 Era la prima volta! 

pane fatto in casa nura crea giovani di oggi



Ho messo una copertina all'impasto e l'ho protetto dentro il forno, lontano da correnti, cosi' come mi aveva detto Ines. Subito mi è venuta voglia di modellarlo e dargli forma, ma non sapevo se l'avrei rovinato! Volevo il pane ora e subito! Per avere il mio primo pane ho dovuto aspettare tutta la notte, poteva essere un'eternita'! Sono cresciuta nell'era in cui quando hai voglia di pane vai al supermercato ed è li. 
Si.
Ma non lo puoi sbirciare mentre cresce! 

pane fatto in casa nura crea giovani di oggi



Stamane mi sono svegliata come quando da piccoli ci si svegliava sapendo che la notte prima aveva nevicato un sacco e sono scesa a fare i miei primi paninetti. Li ho fatti veloce veloce senza toccare troppo il pane... perche' cosi' ho sempre pensato si facesse vedendo i panettieri! 


Forno caldo 
180
ventilato 
25 minuti 

E' stata la cosa piu' importante che io abbia mai fatto fin'ora con le mie mani.
Il pane!



pane fatto in casa nura crea giovani di oggi

E poi scopri che ci sono matrici di lievitazione che si perdono nella notte dei tempi.... 

Grazie Ines 
A Buon Rendere!

giovedì 2 agosto 2012

Ma dove sono i giovani sardi? Eccoli!

Ma dove sono i giovani sardi? Ci si chiede... Perche' non sono in piazza insieme alla vecchia generazione battagliera a protestare contro un sistema che non va? Perche' accettano silenziosi l'inaccettabile? Non lo fanno, anzi l'inaccettabile lo cambiano.

E' gia' da un po che molti giovani nell'Isola non si interessano di politica, qualcuno non l'ha mai fatto, altri ci hanno provato e sono rimasti delusi. Non urlano in piazza e non si fidano di nessuna bandiera, fatta eccezione per quella della loro Terra. Passano ore nei social network e si capiscono solo tra di loro, perche' non c'e' nessuno che li rappresenti. Ma, in sostanza .... che fanno?

Al contrario di quel che si pensa, una parte di loro si rimbocca le maniche per cambiare il proprio futuro disastroso lasciato in eredita' da quella generazione battagliera, anzi, per crearsene uno. In questi mesi ho avuto modo di incontrare persone splendide per le quali il coraggio e la determinazione sono tutto. Si fanno forza e tentano le strade piu' tortuose per respirare e per farlo iniziano a creare una rete. Grazie ai maledetti social network ci si puo' incontrare anche se a dividerci e' l'intera Sardegna e magicamente una titolare di azienda agricola bio, un'artigiana, una titolare di b&b, una pasticcera, una panettiera, una guida turistica, una fotografa, una scrittrice e ..chi piu' ne ha piu' ne metta, possono collaborare! Collaborare si, parola temuta sino a qualche anno fa e che ora sta al primo posto delle regole del mercato.Collaborare, barattare, scambiare, supportare... 

 Il posto fisso è una chimera? perfetto, e chi lo vuole! C'e' chi sogna altro nella vita e lo sogna ad occhi aperti, tassello dopo tassello, speranza dopo speranza e muro dopo muro. Cosi' la prossima volta che vi chiedete dove sono i giovani sardi, provate a cercarli nell'artigianato, nella cassettina di frutta km zero, nell'ultimo libro di una piccola casa editrice, nei dolci della piccola pasticceria che lotta per sopravvivere tutti i giorni, nella bella foto pubblicata sul giornale, nella guida turistica che nessuno vi segnala... 

Cercate i giovani sardi, non aspettano altro! e non preoccupatevi, non stanno tutti aspettando fermi l'ascensione di Dicembre 2012!


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Buona Sera a...